RELAZIONI E PROPOSITI

Organizziamo seminari,incontri e confronti a carattere e fini culturali e spirituali; quali: come agire per favorire l'avvento di un "Uomo Nuovo" in questo momento di grande crisi e trasformazione della Terra, quell' Uomo che sa vivere con totalità,intensità e pienezza, e che non si trascina dalla culla alla bara ma sa rendere ogni momento della vita una gioia, una canzone, una danza, una celebrazione.
L'associazione propone e diffonde insegnamenti e tecniche di meditazione.
Promuove lo studio di vari aspetti della realtà così come essa è rappresentata nelle tradizioni religiose e filosofiche di ogni epoca.
Sviluppa la ricerca nel campo delle tecniche di meditazione con riferimento alle sperimentazioni compiute dalla psicoterapia occidentale e alla tradizione di meditazione orientale.
Promuove la ricerca e l'uso di tecniche atte a sviluppare la consapevolezza e lo sviluppo armonico dell'individuo nella sua multidimensionalità di corpo,mente e spirito, organizzando gruppi e ritiri individuali di meditazione , gruppi e sessioni individuali di tecniche corporee, gruppi di attività ricreative.
Tutto ciò in incontri a giorni alterni, per tre volte a settimana, esclusi vari seminari nei week-end organizzati di volta in volta secondo le esigenze.

mercoledì 9 dicembre 2015

LA MORTE FELICE

" Nella vita esistono tre grandi avvenimenti ; La nascita, che è già avvenuta, e per la quale non
potete fare più nulla. L'amore che è estremamente eccezionale...accade solo a poche persone,
e non è prevedibile. E la morte, che nessuno può evitare.



Nella vita comune la morte ripugna, popoli e civiltà sembrano accomunarsi in questa idea della
morte, da sempre accompagnata da un senso di paura, e dall'idea della sofferenza, allorché
comporta la perdita di una persona cara...
Il senso di paura che da la morte, come un fiume principale in noi, trascina ed attrae tutti gli emissari  i torrenti    
e gli affluenti che tracimano e inondano ancora e ancora questo  mostro d'acqua, essi sono
 le nostre mille paure che ci attanagliano ogni giorno, angosce, depressioni, terrore e via dicendo.
Anche la semplice domanda "sul perchè gli uomini corrono dietro alle donne" siatene certi, non
è l'emozione, è terrore di spegnersi un giorno.
La paura della morte è alla base di ogni altra paura che ci attanaglia e ci sconfigge.                          Ma che cosa succede al momento della morte ?
Per paradosso "uno dei tanti," per parlarvi della morte, dovrò parlarvi della vita in cui siete ora.
e la domanda è più facilmente posta che risolta.
In un mio post datato in questo blog " Più che uomini, oltre gli uomini" ho già da tempo espresso questo concetto, ma mi ripeterò perchè so bene quanti concetti sfumano e vanno perduti nel caos esistenziale.
In sostanza non c'è nessun vero e proprio punto della morte, nemmeno nel caso di un incidente improvviso. Tenterò comunque di dare una risposta pratica a ciò che ritenete "una domanda concreta"
Questa struttura fisica. Il vostro corpo, che avete oggi, non è lo stesso che avevate sette anni fa,
E' cambiato totalmente, infatti il tempo massimo per rinnovare il ciclo vita-morte delle cellule è proprio sette anni. In questo periodo, ogni cellula, atomo, protone, neutrone ecc. di cui è costituito il corpo, si è rinnovato, cellule morte sono state sostituite da cellule vive e vitali. Sono cresciute in noi
e non ce ne siamo nemmeno accorti, tutto è avvenuto spontaneamente, anche in questo momento,
in voi, cellule muoiono e vengono sostituite ad ogni istante,-- nella carne gli atomi e le molecole vengono sostituite di continuo, gli ormoni si trovano di continuo in stato di movimento ed alterazione. Le proprietà elettromagnetiche della pelle e delle cellule saltano  si tramutano e si
trasformano persino nell'opposto. La materia fisica che componeva il vostro corpo un attimo fa
è diversa, per molti riguardi, da quella che forma il vostro corpo in questo istante.
Se le cellule non morissero, e non fossero sostituite, il nostro corpo, la nostra individualità
non potrebbe sopravvivere, oscilleremmo a vuoto sui nostri cadaveri e moriremmo nel giro di
pochi istanti. Per quello che ne sappiamo, è un processo altamente necessario per la sopravvivenza.
Quindi morte e rinascita delle cellule,e il corpo va avanti spontaneamente in questa distruzione e creazione della vita.
Noi dipendiamo da tutto questo, in un processo così lento e spontaneo che non ce ne accorgiamo.
Siete perciò ora, in qualche misura, vivi in mezzo alla morte di voi stessi, vivi nonostante le,- e a
causa - delle, numerose morti e rinascite che si producono entro il vostro corpo fisico.
Se le cellule non morissero e non fossero sostituite, l'effige fisica non continuerebbe ad esistere,
e perciò nel momento presente la vostra coscienza ondeggerebbe sulla vostra immagine corporea
in perpetuo cambiamento. La fisica moderna, dice: Tutto è energia, vibrazioni di atomi e molecole,
quindi dovreste provare a immaginarvi, come un'enorme sciame d'api che vibra e vi da l'immagine
del corpo fisico, anche se poi, in effetti è tutto vuoto.
Pertanto, al di la di quello che pensate voi, la coscienza di voi stessi è già fuori dall'immagine fisica che ritenete vostra. Potete chiamarla, "immagine sospesa"  "Spirito"  " Coscienza" o "Se" .
Ho detto " fuori " forse dovrei dire... Al di la  di voi stessi, intorno a voi nell'ambiente.                In ogni modo mi preme sottolineare che le esperienze di proiezioni della coscienza e la consapevolezza della mobilità della coscienza " O del Se" sono perciò di enorme
aiuto come preparazione alla morte. Quindi potete esperire già da prima l'ambiente post-mortale,
e venire a conoscere le condizioni in cui ci si troverà dopo.
Per inciso, questo non è di necessità una sorta di oscura ricerca, così come non sono affatto oscuri
gli ambienti post-mortali. Al contrario, essi sono in genere molto più intensi e piacevoli della realtà che conosciamo. Semplicemente, imparerete ad operare in un nuovo ambiente dove valgono leggi diverse, che sono assai meno limitanti di quelle fisiche con le quali ora operate. In altre parole
dovete imparare a comprendere ed usare nuove libertà.
In queste "libertà" è inclusa quella della vostra realtà " Eterna e immortale". La capacità di scendere e salire attraverso i tempi, potrete rivisitare l'antica Roma, cosi come attraversare il futuro...Volare negli spazi sconfinati dell'etere, conoscere gli Dei e parlare con la stessa vostra " Anima"   ---
 In Realtà lo fate già oggi e sempre, " poiché non vi abbandona mai" il punto è che Voi vi esprimete attraverso le parole, Lei Si fa sentire attraverso "l'Essere e il cuore" E siatene certi Lei "attraverso le esperienze di cui siete convinti, è Guida
perenne di voi stessi nel vostro e altri mondi ."
Pertanto Siate Felici ora e sempre, e abbandonate l'idea della sofferenza, e più di tutto celebrate L'esistenza la felicità l'amore e La "Vita" Poiché tranne una " Trasmigrazione" del vostro - "Se"- non c'è
nessuna morte che vi induca a pensare ad una sorta di oscuro spegnimento della vita.
Perché la vita è perenne e imperitura, Essa esiste nel - non tempo- è sempre stata e sempre sarà.
L'evoluzione dell'essere umano è data dalla propria capacità di cambiare idea, al momento
opportuno, quando un'idea è sbagliata, è sbagliata... non c'è niente che la possa riportare in auge.
pertanto è arrivato oggi il vostro - nostro - momento, anche questo avrà una ripercussione nel tempo.
P. S. non è che in genere voi avete " un' Anima"  E' L'anima che ha Voi...e in genere può avere  
"nell'insieme dell' esistenza" più di un'identità a cui badare, diciamo, uno nel settecento, uno nel diecimila a.c. uno nel futuro 3954...ecc. ed è guida perenne di voi stessi, oggi e sempre.
Da parte mia posso solo dirvi che c'è un sentiero, da "qui a qui" e Chi è intelligente capirà subito e intuitivamente cosa voglio dire, e che c'è da fare, Ma :  prima di ogni altra cosa "acquisire l'esperienza" di entrare dentro se stessi, e questo nel nostro tempo storico solo la Meditazione lo
può dare.
Vi auguro Buon viaggio.
P:S: del P. S: Attenti al karma !


                                                              Namastè

                                                                                          Sw Antar khirad



Un uomo entra al commissariato e denuncia la scomparsa della moglie.
"Quando e successo?" Chiede il brigadiere.
"Cinque o sei anni fa," è la risposta.
"Cinque o sei anni fa ! E perchè non è venuto prima ?"
Chiede il poliziotto sbigottito.
" Beh, a dire il vero," risponde l'uomo, " non riuscivo a crederci !"




domenica 8 novembre 2015

NESSUN LUOGO E' LONTANO

Rae , cara !  Grazie per avermi invitato
per il tuo compleanno !
La tua casa è lontana mille miglia dalla mia,
e io sono uno che si mette in viaggio
solo quando ne vale la pena. Ebbene, ne val
proprio la pena, se si tratta di prendere
parte alla tua festa. Non vedo l'ora di essere da te !


Il mio viaggio è cominciato dentro il cuore di
un piccolo uccello, un colibrì, che conoscemmo
insieme, io e te tanto tempo fa. Lo trovai
cordiale come sempre, anche stavolta.
E tuttavia -- quando gli dissi che la piccola Rae
stava crescendo e che io stavo andando alla
festa per il suo compleanno con un regalo --
lui rimase perplesso.   Per un pezzo badammo
a volare in silenzio, e alla fine lui mi disse :
<< Ci capisco ben poco, in quel che dici, ma
men che mai capisco come tu ci vada, 
a questa festa >>.

<< Ma sicuro che ci vado alla festa, >>
dissi io. (Cos'è che ti riesce tanto difficile
da capire ? ) Lui non rispose niente, li per li,
ma quando arrivammo alla casa del gufo,
mi disse : << Può forse una distanza materiale
separarci davvero dagli amici ? Se tu desideri
essere da Rae, non ci sei forse Già ? >>

<< La piccola Rae sta crescendo,e io vado
alla festa per il suo compleanno con un regalo,>>
dissi al gufo.  Mi parve strano dire vado, è vero,
dopo quanto mi aveva detto il colibrì, ma lo
stesso mi espressi in quel modo perchè Gufo
mi capisse. Lui pure resto zitto per un pezzo,
seguitando a volare.  Un silenzio tutt'altro che
ostile.   Ma, quando mi ebbe condotto sano e
salvo a casa dell'aquila, così mi parlò :
<< Ci capisco ben poco in quel che dici, ma,
men che mai capisco perchè la chiami piccola,
la tua amica >>

<< Ma sicuro ch'è piccola, dissi>> ( dal
momento che non è ancora grande. Cos'è
che ti riesce tanto duro da capire ? >>
Gufo allora mi guardò, coi suoi occhi
profondi color ambra, mi sorrise e mi disse :
<< Pensaci su >>

La piccola Rae sta crescendo, e io vado alla festa
per il suo compleanno con un regalo, dissi all'aquila.
Mi faceva un po' specie,veramente, dire vado e dire
piccola, dopo quanto mi avevano detto Colibrì e Gufo,
ma lo stesso mi espressi in quel modo, affinchè
Aquila potesse capirmi. Insieme volammo al di
sopra delle vette, a gara con i venti di montagna.
Alla fine lei mi disse : (( Ci capisco ben poco in
quel che dici, ma men che mai capisco la parola
compleanno )).

( Ma sicuro : compleanno,) dissi io. ( S'intende
festeggiare il giorno in cui ebbe inizio la vita di
Rae, e prima del quale lei non c'era. Cosa c'è di
tanto difficile da capire, in questo ? ) Aquila
allora incurvò le ali e, dopo una picchiata
rapidissima, atterrò con dolcezza su una roccia
nel deserto. ( Ci sarebbe stato un tempo anteriore
alla nascita di Rae ? non pensi piuttosto, che la vita
di Rae sia cominciata prima ancora che il tempo
esistesse ?)

( La piccola Rae sta crescendo e io vado alla festa
del suo compleanno con un regalo.) Così dissi anche
a Falco. Mi suonava un po strano tuttavia dire vado,
dire piccola e compleanno, dopo quanto avevo udito
da Colibrì, da Gufo e  Aquila, tuttavia così mi espressi
perchè Falco mi capisse.  Sorvolammo veloci il deserto,
e alla fine lui mi disse : ( Sai capisco ben poco di ciò
che mi dici, ma meno di tutto mi spiego quel tuo
sta crescendo ).

( Ma sicuro che Rae sta crescendo,) dissi io. (Adesso è
più vicina all'età adulta, e un anno più lontana
dall'infanzia. Cosa c'è di tanto arduo da capire, quanto
a questo ?) Falco alfine atterrò su una spiaggia solitaria.
( Un anno più lontana dall'infanzia ? Non mi sembra che
questo sia crescere !) Si sollevò di nuovo in volo e, di li
a poco, scomparve.

Il Gabbiano, lo so, era molto saggio. Volando insieme a lui,
riflettei bene prima di parlare, e, scelsi con cura le parole,
dimodochè capisse che qualcosa avevo pur imparato.
<< Gabbiano >> gli dissi alla fine, ( perchè mi porti in volo
da Rae quando sai che in realtà io già sono con lei ?)

Di la dal mare, di la dai monti, finalmente il Gabbiano
calò e si posò sopra il tetto di casa tua. ( Perchè l'importante,)
mi disse, ( è che tu sappia la verità. Finché non la sai --
finchè non la capisci veramente-- puoi soltanto afferrarne
qualche stralcio, o brandello, e non senza un aiuto dall'esterno:
da macchine, uomini, uccelli.  Ma ricordati,) disse, ( che
l'essere ignota non impedisce alla verità di essere vera.)
Ciò detto , disparve.

E' venuto il momento di aprire il regalo. I regali di latta
e lustrini si sciupano subito, e via. Io invece ho un regalo
migliore, per te.
E' un anello, da metterti al dito. E brilla di una luce tutta sua.
Nessuno può portartelo via ; non può essere distrutto.
Tu sei l'unica al mondo a vedere l'anello che io oggi ti dono,
come io ero l'unico in grado di vederlo quand'era mio.

Questo anello  ti da un nuovo potere. Messo al dito, potrai
levarti in volo con tutti gli uccelli dell'aria -- vedere
attraverso i loro occhi dorati -- palpare il vento che sfiora
le loro vellutate piume -- e potrai quindi conoscere la gioia
di sollevarti lassù, in alto, al di sopra del mondo e di tutte
le sue pene. Potrai restarci quanto ti parrà, su nel cielo,
al di là della notte, e oltre l'alba. E quando avrai voglia di
tornare giù di nuovo, vedrai, tutte le tue domande avranno
risposta, e tutte le tue ansie saranno dileguate.

Al pari di ogni cosa che non può toccarsi con mano o vedersi
con gli occhi,il tuo dono si fa più potente via via che lo usi.
Dapprincipio l'impiegherai solo fuori casa, all'aperto,
guardando l'uccello insieme al quale voli. Ma poi, più in là,
se l'adopri ben bene, funzionerà anche con quegli uccelli che
non vedi ; finché ti accorgerai che non t'occorre né l'anello né
l'uccello per volare al di sopra delle nubi, nel sereno. E quando
arriverà per te quel giorno, tu dovrai a tua volta donare il tuo
dono a qualcuno che sai ne farà buon uso; costui potrà apprendere
allora, che le uniche cose che contano sono quelle fatte di
verità e di gioia, e non di latta e lustrini.

                                                             Namastè

                                                                            Khirad-R Bach
 



Vola libera e felice, al di là dei compleanni,
in un tempo senza fine, nel persempre.
Di tanto in tanto noi ci incontreremo --
quando ci piacerà -- nel bel mezzo dell'
unica festa che non può mai finire.








martedì 13 ottobre 2015

I LUMANIANI Parte seconda.

Dal punto di vista fisico, i Lumaniani erano persone molto magre, deboli, ma dal punto di vista
psichico erano per un verso molto brillanti e per un'altro scarsamente dotati.
In alcuni di loro i controlli indotti "educativi e formativi" causavano tanti blocchi di energia in tutte le direzione, che ne soffrivano anche le doti telepatiche naturali.
Rivestivano i loro avamposti sottoterra e nelle caverne. Alcune vestigia se ne trovano ancora nei Pirenei, nell'isola di Malta e nell'Anatolia orientale ai confini con l'Armenia. I nostri studiosi sono affascinati da tutte queste grandi grotte e caverne sotterranee questo perchè ben pochi riescono a comprendere che sono costruzioni operate dalla mente che crea e forma la materia. Attorno alla loro civiltà formarono campi di energia e perciò erano isolati dal contatto di altri gruppi. Non permettevano quindi alla tecnologia di distruggerli. Ogni membro della comunità era unito agli altri telepaticamente  e per mezzo di visualizzazioni di colori ne avevano anche un'immagine visiva abbastanza chiara. Non c'era emozione che non venisse colta dal gruppo nel suo insieme, e ciò perchè non possedevano un'ego
individuale ma ogn'uno era parte del gruppo. Uscivano alle aperture sul mondo sempre in numero di sei, tutti coadiuvati da un
precettore che aveva il compito di assisterli e all'occorrenza vigilare e accertare il buon andamento
della caccia. Questa figura prendeva il nome di "Interlocutore" ( Un'antico Sciamano)
Quando una belva sproporzionata ne fiutava il succulento pasto si disponevano in semicerchio
"tre da una parte e tre dall'altra" e il predatore a sua volta veniva esso stesso predato.
Dal labiale emettevano vibrazioni sonore che immobilizzavano l'animale il quale non poteva ne più
scappare ne combattere, poi l'Interlocutore attraverso una attenta guida di gesti e di suoni ne comandava la morte istantanea. " Avevano ben compreso che spirito e materia sono una cosa sola."
Queste persone, veri relitti della della prima grande civiltà, portarono sempre in se forti ricordi subconsci della loro provenienza. Questo spiega la loro rapida origine, da un punto di vista tecnologico.
Ma giacché il loro fine ultimo era tanto strano --l'eliminazione della violenza-- piuttosto che  ad
esempio lo sviluppo costruttivo e pacifico del potenziale creativo, la loro esperienza fu estremamente ridotta. Erano guidati da una tale paura della violenza che non concessero al sistema fisico
nemmeno la libertà di esprimersi.
La vitalità della civiltà era quindi debole, non perché non esistesse la violenza bensì  perchè era automaticamente bloccata la libertà di energia ed espressione "dall'esterno fisicamente." Essi compresero bene i mali della violenza in termini terreni, ma avevano negato all'individuo
il diritto di imparare a suo modo, e questo impedì all'individuo di usare creativamente i suoi
metodi per rivolgere la violenza in aree costruttive. La libera volontà sotto questo aspetto venne eliminata. Erano protetti contro la violenza, ma non contro la paura che all'epoca erano aumentate,
perchè fisicamente se attaccati singolarmente non potevano rispondere alla natura con violenza.
Se attaccati dovevano fuggire, non valeva per loro il principio del combattere o morire. Non avevano che una possibilità.  Il loro simbolo divino era maschile, una forte e potente figura maschile
che li avrebbe perciò protetti, giacché non potevano proteggersi da soli.
Anch'esso evolse attraverso il tempo, come tutte le loro altre credenze, e in lui essi proiettarono
quelle qualità che non esprimevano personalmente. Potremmo azzardare che attraverso questo simbolo questi furono i progenitori del vecchio Jehova, il Dio della collera che in seguito, poi,
protesse il popolo eletto, il popolo Ebraico.
Come ho detto, I Lumaniani per alcune generazioni vennero sostenuti da profondi ricordi inconsci
dalla civiltà che avevano formato in precedenza. Infine, comunque, anche questi ricordi cominciarono a indebolirsi. Si erano protetti contro la violenza, ma non contro la paura.
La paura contro le forze naturali era dunque, all'inizio estremamente forte in loro, per le ragioni
dette, e produsse una sensazione di separazione tra l'uomo e le forze naturali che lo alimentavano.
Essi non potevano aver fiducia nella terra, perchè non concedevano a se stessi di proteggersi contro la violenza in essa contenuta. A causa della natura pavida di queste persone non fecero nulla per combattere l'esistenza di uomini giganteschi ,con un peso di quasi tre tonnellate e un'altezza che raggiungeva gli otto metri " Veri predatori" fu in quel periodo che un po per volta li distrussero sistematicamente. La loro vasta tecnologia e la loro civiltà finì in ampia misura nel niente della
terra. In quei termini furono loro i veri uomini delle caverne, e infatti migrarono dalle loro città
verso le caverne. Poiché questo era un popolo esteta, I muri vennero ornati con disegni e pitture
e lungo queste vie sotterranee furono collegate anche opere di scultura. Grandi sintonizzatori
nei loro disegni una linea non era semplicemente una linea visiva, ma per una gran varietà di
distinzioni e suddivisioni rappresentava anche certi suoni che venivano automaticamente tradotti.
Un osservatore poteva tradurre automaticamente i suoni prima ancora di occuparsi dell'immagine
visiva, se voleva. In ciò che a noi sarebbe apparso come il disegno di un animale, poteva venir inserita anche l'intera storia dell'animale e del suo ambiente. In un certo senso questa era un arte
fortemente stilizzata,tuttavia aveva un'enorme precisione nei dettagli, e grande libertà in termini di finalità. Dopo un certo numero di anni la civiltà semplicemente morì. Alcuni dei bambini "mutanti",
formarono poi un piccolo gruppo che attraversò nomade la terra, per tutto il secolo successivo
assieme a folti gruppi di animali e alle tante persone relativamente incivili.
Si assistevano reciprocamente e molte delle antiche leggende sugli individui metà uomini e metà animali, circolarono per secoli come ricordo di queste antiche compagnie.

                                                                                                           Namastè

                                                                                                                      KhiradSeth




Giovanni un giovane anziano, stava parlando col suo dottore :
"All'incirca quattro settimane fa, ho rimorchiato una diciottenne, l'ho
portata in un albergo ad ore e me la sono scopata per tutta la notte.
tre settimane fa mi sono imbattuto in una ventenne, ho parcheggiato in
doppia fila davanti casa sua e per tre ore ci siamo divertiti.
La settimana scorsa mi sono fatto sotto con una diciassettenne,
l'ho portata in un camping in costiera e abbiamo fatto l'amore
per sei giorni di fila!".
"Accidenti!" rispose allibito il medico."Audace a rimorchiare donne
sconosciute, spero che prenda qualche precauzione."
" Non si preoccupi dottore" lo tranquillizzò l'uomo"
"A tutte do un nome e un indirizzo falsi."






martedì 6 ottobre 2015

I LUMANIANI Prima parte

Ogni Essere o individuo o Entità, nata in un corpo di carne ha una responsabilità verso la civiltà nella quale si trova ad
esistere,perchè contribuisce a formarla, con i suoi pensieri emozioni ed atti. Pertanto,in ognuno
è opportuno che nascono i più forti sentimenti di speculazione ed introspezione, sopratutto
perchè consapevolezza, comunicazione, percezione e ambiente difficilmente possono essere separate.
Noi percepiamo il mondo e le cose che sono, in quanto tali, perchè siamo provvisti di cinque sensi,
se ne    avessimo otto  la nostra percezione delle cose sarebbe del tutto diversa...distingueremo i colori dell'arcobaleno con grande vivacità e completezza, coglieremmo il suono delle sfere, e ascolteremmo la melodia e l'armonia che emette ogni fiore e la sinfonia che espande nell'aria,
cammineremmo sulla terra come su un grandissimo animale vivo e vegeto che respira e conosce tutta la sua progenie. Questo ed altro ancora, come il silenzio musicale del vento fra le fronde e l'orchestra della pioggia quando viene giù.  Scopriremmo un mondo completamente nuovo e diverso, e nelle notti stellate, e quelle di luna piena rideremmo delle Entità, dei loro giochi, le loro ossessioni e il desiderio spasmodico che li anima nel bramare una nuova nascita sulla terra. Provate ancora a pensare
se avessimo padronanza dei "sensi interiori dove arriveremmo allora...
In ogni modo dirò anche che la Meditazione è un ottimo esordio per chiunque fosse interessato ad ampliare le sue percezioni sulla vita, non domani, ma qui ed ora, nel nostro tempo.
Al momento, tutta la vostra attenzione si focalizza in maniera altamente specializzata in un unico punto splendente e luminoso che chiamate realtà. Ci sono altre realtà tutt'attorno a voi, ma ne ignorate
l'esistenza e cancellate tutti gli stimoli che da esse provengono. c'è un motivo  per tutta questa trance
e ne parleremo in seguito,ma prima o poi dovrete risvegliarvi e tirare fuori la testa dalla sabbia

e guardare bene dentro e intorno a voi.
Oramai l'idea della reincarnazione sembra aver fatto presa anche sull'occidente perciò possiamo andare oltre e ampliare i nostri concetti di evoluzione.
In ogni modo, per aiutarvi a comprendere meglio è necessario che ritorniate ai miei post 
" sull'infinito in voi" prima e seconda parte.
Ora: In un certo senso, si può dire che come avete individui che si reincarnano così avete civiltà che si reincarnano, e la struttura reincarnativa, non è che una sfaccettatura dell'intero quadro delle probabilità. In esso avete tutto il tempo che vi necessita per sviluppare le potenzialità che dovete
sviluppare, prima di lasciare le esistenze reincarnative. 
Gruppi di persone, in vari cicli di attività reincarnativa, si sono imbattuti in crisi e crisi, sono tornati
al vostro punto di sviluppo fisico e sono andati oltre; oppure hanno distrutto la loro specifica cultura.
Hanno cominciato daccapo con la conoscenza inconscia dei loro errori e dei loro fallimenti, ma
anche delle ragioni che l'avevano prodotta. Poi hanno iniziato a formare nuovi gruppi di
primitivi. Il grosso di questa seconda civiltà risiedeva sopratutto nelle aree ora  note come Africa e Australia, C'era una diversa attrazione delle masse, in dipendenza  della differente posizione dei poli.
La prima civiltà aveva già lasciato il pianeta "e questi furono capostipite e maestri di  Atlantide" e al momento in ogni modo è opportuno non citarla qui per ragioni che dirò in seguito.
Tuttavia parlando in termini relativi, la civiltà dei Lumaniani era concentrata in diverse regioni, e non cercava di espandersi. coabitava e divideva il pianeta, con un ampia disorganizzata e dispersa cultura animale che ai nostri occhi sarebbe apparsa sicuramente terrorizzante viste le dimensioni l'aggressività e la voracità con la quale si nutrivano le belve dell'epoca. A suo modo questa civiltà era altamente tecnologica e da questo punto di vista erano superiori anche alla nostra attuale.
Il suono era utilizzato in maniera molto proficua, non soltanto per le guarigioni e le guerre ma,
anche come fonte di energia per la locomozioni di veicoli e per ottenere il movimento di materia fisica, il suono era un convogliatore di peso e di massa per cui era utilizzato da ognuno anche come difesa personale.
La civiltà veniva chiamata Lumania e il nome stesso entrò nella leggenda e venne usato ancora
in tempi successivi...

                                                                                      Namastè   KhiradSeth


Un giorno una donna si accorse che in cucina c'era un tubo che perdeva acqua. Chiamò dunque
l'idraulico, ma quando stava per arrivare dovette uscire di corsa per una commissione urgente.
In casa rimase solo il suo pappagallo, un esserino molto intelligente.
Quando l'idraulico suonò il campanello, l'animale domandò: "Chi è ?"
"l'idraulico rispose l'uomo. "chi è ?" ripete il pappagallo.
"l'idraulico!" gridò l'altro. "chi è?"insistette l'animale,
"l'idraulico, l'idraulico! l'idraulico!" urlò con quanto fiato aveva
in gola il malcapitato, quindi fu preso da un attacco di nervi, il cuore
andò sotto pressione, gli venne un infarto e stramazzo a terra morto.
Quando la signora tornò a casa, lo trovò li, riverso.
"Oh santo cielo!---esclamò vedendolo-- e questo chi è?"
"L'idraulico," rispose il pappagallo.












venerdì 18 settembre 2015

Peperoncino nella tua Vita

Il sé è ciò con cui sei nato.

L'ego è ciò che accumuli.

L'ego è ciò che hai conseguito.

L'ego è tutto ciò che continui ad accumulare

attraverso l'educazione, le buone maniere,

I costumi, la civiltà, la cultura, le scuole, i college,

le università. Continui ad accumularlo in te:

è il tuo sforzo, l'hai fatto tu, e lo hai ingigantito tanto

da aver dimenticato il tuo vero sé.


Il sé è un dono dell'esistenza. Non hai fatto nulla

per meritartelo, non l'hai conseguito tu; per questo

nessuno potrà mai sottrartelo: è impossibile,

perchè è la tua natura, il tuo stesso essere.

                                                                      Namastè

                                                                                      OshoKhirad

Berta era così preoccupata per il figlio che andò a chiedere consiglio a
uno psicologo, un consulente familiare.
"Dottore" sospirò disperata "sono veramente preoccupata per mio figlio, ha uno strano modo di divertirsi". Lo psicologo iniziò a prendere appunti e la invitò a proseguire. "Prima di tutto"
riprese a dire la donna "quando fa il bagno gioca con le barchette." Sorridendo lo psicologo
la interruppe: "Bè, non è così insolito; anni fa, quando ero ragazzo, anch'io avevo una serie di barchette nella vasca. Giocavo a fare la guerra e le affondavo tutte!".
"Ma stacca anche le ali alle mosche!" "Normalissimo non esageriamo, non fa che sfogare
un'aggressività latente." E gira anche con i pattini a rotelle da una stanza all'altra; dice che lo fa
per preparare la tavola più rapidamente..."
Ridendo, lo psicologo commentò: "Suo figlio ha davvero una bella inventiva...quanti anni ha?".
" Trentanove."

venerdì 13 febbraio 2015

Universi paralleli, “ecco la prova della loro esistenza e interazione”

Può sembrare la sceneggiatura di un film, eppure i fisici teorici studiano questi scenari da almeno 50 anni, ed esistono complicati ed eleganti calcoli matematici in grado di descriverli. L’ultima formulazione è stata pubblicata su “Physical Review X” da un team di studiosi australiani e statunitensi.

Secondo lo strano mondo della meccanica quantistica, abitato da atomi e particelle, esiste un universo in cui questo articolo non è mai stato scritto. E, a un tempo, un altro mondo in cui è possibile leggerlo e commentarlo. Bizzarrie della realtà a livello dei suoi costituenti più intimi, governata da fenomeni che spesso fanno a pugni con il senso comune. E che hanno fatto storcere il naso persino ad Albert Einstein. Come la teoria del multiverso, in base alla quale esisterebbe una pluralità di universi paralleli, al punto che ogni decisione che ciascuno di noi prende in questo mondo ne creerebbe di nuovi. Secondo questa interpretazione, ci sarebbe, ad esempio, un mondo in cui il Terzo Reich è uscito vincitore dalla II guerra mondiale, e un altro in cui Hitler è uno sconosciuto pittore.

Può sembrare la sceneggiatura di un film, eppure i fisici teorici studiano questi scenari da almeno 50 anni, ed esistono complicati ed eleganti calcoli matematici in grado di descriverli. Secondo l’ultima formulazione, appena pubblicata su “Physical Review X” da un team dell’University of California a Davis, e della Griffith University australiana, non solo gli universi paralleli esisterebbero davvero, ma potrebbero persino interagire.

"Secondo lo strano mondo della meccanica quantistica, abitato da atomi e particelle, esiste un universo in cui questo articolo non è mai stato scritto"

Quando fu introdotta per la prima volta negli Anni ’50 dal geniale matematico americano Hugh Everett III, all’epoca in forze alla Princeton University, la teoria dei molti mondi venne derisa. Everett riuscì a fatica a pubblicarla, e alla fine abbandonò disgustato la carriera accademica. Negli anni, però, le sue raffinate spiegazioni di alcuni strani fenomeni del mondo subatomico, come la capacità delle particelle di coesistere in luoghi diversi – stranezze che spingevano il premio Nobel Richard Feynman ad affermare che “chiunque crede di aver capito la meccanica quantistica, non l’ha compresa abbastanza” – hanno fatto sempre più breccia tra i fisici.


“Secondo la teoria di Everett – spiega Howard Wiseman, a capo del team australiano – ogni universo si divide in una serie di nuovi universi, quando viene effettuata una misurazione quantistica. Partendo dalle sue intuizioni, abbiamo dimostrato che è proprio dall’interazione tra questi mondi, soprattutto repulsiva, che nascerebbero i fenomeni quantistici”. “Nel multiverso – aggiunge su New Scientist David Deutsch, fisico della Oxford University – ogni volta che facciamo una scelta si realizzano anche le altre, perché i nostri doppi negli universi paralleli le compiono tutte”. Un’idea sfuggente, difficile da accettare ma, a pensarci bene, non del tutto negativa. Il pensiero che, di fronte alle scelte più difficili di tutti i giorni, ogni possibile alternativa abbia l’opportunità di realizzarsi potrebbe essere in fondo rassicurante.

"Quando fu introdotta per la prima volta negli Anni ’50 dal geniale matematico americano Hugh Everett III la teoria dei molti mondi venne derisa"

“Il multiverso mi ha reso una persona più felice – commenta sempre su New Scientist Max Tegmark, fisico del Mit -. Mi ha dato, infatti, il coraggio di correre più rischi”. Ma come provare queste teorie e legarle a fenomeni fisici osservabili? Secondo Lisa Randall, prima donna a ottenere la cattedra di Fisica teorica alla Harvard University, una possibile strada è il legame con le ricerche sulla natura della forza di gravità. In base ai suoi studi, tra i più citati degli ultimi anni, gli altri universi, vicinissimi al nostro anche se invisibili, sarebbero immersi in uno spazio a più dimensioni, come un arcipelago di isole sparse nell’oceano. Su uno di questi isolotti sarebbero concentrate le particelle che trasportano, come fanno i fotoni con la luce, la forza di gravità. Si chiamano gravitoni e sarebbero gli unici in grado di saltare da un universo all’altro. Ma solo alcuni riuscirebbero a “visitare” il nostro universo. Ecco perché la forza di gravità ci appare così debole, poiché diluita su più universi, che la assorbono come una spugna. “Uno degli scopi dei miei studi è spiegare perché la forza di gravità è così debole in confronto alle altre forze fondamentali della natura – spiega la studiosa nel suo libro “Passaggi curvi” -. Un piccolo magnete, infatti, può attirare una graffetta, nonostante la Terra nella sua interezza eserciti su di essa la propria attrazione gravitazionale”.


Il battesimo sperimentale a queste ricerche teoriche potrebbe arrivare a partire dal prossimo anno, al Cern di Ginevra, con la riaccensione alla sua massima energia di Lhc, l’acceleratore di particelle più potente del mondo. Questa macchina, una pista magnetica di 27 chilometri capace di sondare la struttura più intima della materia, potrebbe essere in grado di vedere i gravitoni, fino ad ora mai osservati direttamente. “Con Lhc potremmo trovare particelle che non esistono più dai tempi del Big Bang, circa 14 miliardi di anni fa – sottolinea Randall -. Tra loro potrebbero essercene alcune che vivono solo su altre dimensioni, o persino su altri universi. La loro osservazione, quindi, sarebbe una prova importante dell’esistenza di altri mondi”. Queste particelle, infatti, lascerebbero una sorta d’impronta gravitazionale sul nostro universo. Come un’ombra che si allunga su un muro in un giorno assolato.

"Il battesimo sperimentale a queste ricerche teoriche potrebbe arrivare a partire dal prossimo anno, al Cern di Ginevra, con la riaccensione di Lhc"

Come spesso accade nella scienza, gli studiosi vivono e si muovono ai bordi della conoscenza. “Non sappiamo come questi studi cambieranno la nostra percezione del mondo – afferma Randall -. Lo stesso Einstein non poteva prevedere che la sua teoria della Relatività avrebbe un giorno trovato applicazioni nel Gps. Esistono nell’universo molte regioni ancora inesplorate – aggiunge la studiosa -. Sapere cosa cercare è spesso difficile, ma questo non deve scoraggiare. Ciò che ancora non si conosce deve servire da stimolo per porsi nuovi interrogativi. È questo – conclude la scienziata di Harvard – che rende la scienza accattivante”.

Lo studio su Physical Review X

mercoledì 28 gennaio 2015

LA REALTA' MAGICA Seconda parte

La personalità naturale è la persona magica. Punto.
Il fatto è che di norma usate eccessivamente il vostro intelletto, ma anche, che, nell'accostarvi
alla vita fate affidamento su di esso escludendo tutte le altre facoltà.
L'intelletto è brillante, ma lo è per se stesso. A modo suo è isolato nel tempo e nello spazio, come
non lo sono altre porzioni della personalità. Quando esso è eccessivamente stressato da tutte le abituali strutture o dalla razionalità che esse comportano, può addirittura spaventarsi ed entrare in paranoia, perchè non riesce a percepire gli eventi se non quando essi accadono. L'intelletto non sa cosa accadrà domani e, essendo super-stressato, la sua tendenza alla paranoia gli fa temere il peggio.
Queste non sono tendenze naturali per l'intelletto, ma fanno la loro apparizione quando esso è costretto ad operare isolatamente - isolato non solo nel tempo e nello spazio, ma anche psicologicamente, dalle altre porzioni della personalità il cui compito è di addurre ulteriori informazioni che l'intelletto non ha e anche una specie di sostegno magico immediato. quindi 
non c'è spazio per la spontaneità, l'intuito e perdita immediata del qui et ora, e si viaggia sugli incubi diurni.
La cosiddetta impostazione razionale della vita, come è praticata, è un'impostazione molto pessimistica e comporta i suoi metodi e le sue soluzioni ai problemi, un suo modo di raggiungere
gli obiettivi e di soddisfare i desideri. Molta gente è talmente immersa in questo metodo da
diventare psicologicamente cieca e non vedere nessun altro orientamento.
Vi faccio un esempio: vi è capitato di pensare ad una determinata persona, e scoprire un minuto dopo che è lì proprio davanti ai vostri occhi, la stavate pensando con animo rilassato e tranquillo, 
e quella persona ora è lì davanti a voi, avete a volte immaginato una situazione particolare, per
scoprire subito dopo che la si è realizzata proprio come l'avevate vista nella vostra mente?
Bene, questo è l'approccio magico e spontaneo, in un mondo pieno di magia.
Certo, l'impostazione razionale va bene per alcune persone, e non per altre, anche se comporta 
degli svantaggi. Viviamo in una società scientifica industrializzata che bene evidenzia i vantaggi e gli svantaggi dell'approccio razionale nel campo sociale e politico. Gli artisti in ogni modo trovano
questo metodo il meno adatto, perchè esso si pone contro la creatività dell'uomo in molti campi.


Quello che sto dicendo è che volendo incontrare la realtà magica, una veduta razionale del
mondo non rappresenta la salvezza ma è piuttosto di ostacolo all'uso totale dell'intelletto e
dell'intuizione. Ora,io stesso ho sentito dire che tutte le specie hanno cura della natura,
mentre l'uomo tende a distruggerla, e ancora che gli animali vivono nella grazia naturale,
ma non l'uomo. "Tutta la natura è felice tranne l'uomo, che è insoddisfatto". Stirner Sartre Bunuel
ed altri intellettuali del novecento portarono avanti un movimento filosofico "Esistenzialismo"
Che replicava in qualche modo idee simili. Ora, l'approccio razionale così come viene
utilizzato, implica l'accettazione del principio della legge di Murphy secondo la quale "Se qualcosa può andar male, andrà male...e non potrà altro che peggiorare". Se credete che il peggio debba
ancora venire, state in guardia. Questi convincimenti sono fortemente deleteri perchè vanno contro i principi basilari della vita.  Se nella storia le cose fossero andate così, il mondo non sarebbe durato un secolo. Questa visione delle cose, con simili pensieri, voi vi spingete al massimo delle riflessioni
intellettuali e usate questi per proteggervi dalle sciagure che stanno per accadere e proteggervi dai pericoli di tutti i tipi.  Anzitutto se riuscite a comprendere che lo stesso intelletto è parte della
natura, della persona naturale, una parte dei processi magici, allora non c'è bisogno di esasperarlo, forzarlo all'isolamento o metterlo in una posizione che favorisce tendenze paranoiche. Esso stesso,
come le intuizioni, è supportato dai processi magici della vita e dall'immensa energia che
ha plasmato voi , me, e fatto nascere il mondo.  Sembra che tra ciò che è fisico e ciò che è mentale
ci sia una divisione, ma ognuno di questi elementi è supportato da processi magici.
L'approccio magico da per scontato, in parole povere, che la vita di ogni individuo segue
la propria realizzazione, il proprio sviluppo e maturazione; esso parte dal presupposto che
l'ambiente e l'individuo siano fatti unicamente per lavorare in simbiosi. Questi principi sono
impressi in ogni cromosoma e ogni atomo. Forniscono una fiducia interiore che pervade ogni creatura vivente, le membra e ogni capello che abbiamo in testa. Ogni cellula del nostro corpo porta con se il convincimento e la comprensione dell propria inevitabilità. In altre parole sa di vivere oltre la
propria morte.   L'approccio magico parte dal presupposto che l'essere umano sia una creatura
unitaria con propri scopi naturali come gli animali che vengano compresi o meno. L'approccio magico parte dal presupposto che ogni individuo abbia un futuro da realizzare anche se
l'aspetta la morte. L'approccio magico parte dal presupposto che i mezzi per lo sviluppo siano
dentro ogni individuo e che esso si realizzi naturalmente. In generale si può dire che quell'approccio operi nel mondo in cui viviamo. Se così non fosse, il mondo non esisterebbe, e noi con lui...

                                                                                                                    JanSeth- Khirad

                                                                                                           Namastè-- alla prossima