Al puzzo dei rifiuti ? Ammassati in una baraonda di gente ?
Fra palazzi anziché fra montagne ? Nel movimento delle strade
anziché dei fiumi ? Con l'asfalto e il cemento, anziché la terra
sotto i piedi ?
Vi sono aree metropolitane famose per la loro forza, la loro storia e il loro posto nella civiltà.
Tuttavia, luoghi simili non possono essere anche centri spirituali. Basta osservarli con gli occhi, il cuore, e quel poco d'intelligenza che ancora ci conduce avanti...Come potrebbe mai fiorirvi alcunché
di sacro ? Il rumore del traffico è incessante. A qualunque ore del giorno e della notte, il rombo di
sottofondo e le costanti vibrazioni sradicano tutto quanto esiste di più sottile. L'aria è greve di polvere
e fuliggine. Quando fa caldo, il puzzo dei rifiuti in putrefazione si solleva come i miasmi di un lebbrosario. Soffocata dal cemento, dall'asfalto, dall'acciaio e dalla sporcizia, la terra non riesce a respirare. Alcuni abitanti di queste città sviluppano tuttavia un interesse di tipo spirituale, e vogliono sapere se è possibile raggiungere livelli di pratica elevati pur continuando a vivere in
un ambiente così catastroficamente urbanizzato.
La Risposta è No !!
Realizzarsi appieno in un contesto urbano così squilibrato non è possibile, perché richiede il raggiungimento di stati psicofisici particolari, strettamente legati alla calma e alla cura del sottile.
Quando il ruggito della città è tutto quello che abbiamo, come possiamo udire il
Canto del divino intorno a noi .?
Namastè
Khirad
Francesco e Sara guidavano il tandem su una collina.
Arrivati in cima, Francesco si lasciò cadere sull'erba
esausto : " Cristo questa collina è stata una vera follia !.
" Lo credo anch'io, amore " ribatte Sara, " e di certo
saremmo precipitati all'indietro, se io non avessi tirato
i freni per tutto il tempo !.